venerdì 16 ottobre 2009

OCEANO DEGLI AFFETTI/2


Nel tempo le figlie tendono ad assomigliare alle madri e i figli ai padri.
Questo lo dice l'osservazione volgare,con le ovvie eccezioni.
Le somiglianze sono evidenti nelle distonie, nei piccoli tic, nei gesti meccanici e nelle sfumature della voce.
Ahime', per chi ha rinnegato padri e madri,bene per chi ne coltiva la memoria e gli insegnamenti.
Insegnamenti sempre pulsionali, reconditi,scritti in un codice, non detti ,talvolta neppure pensati .
Questo canale si afferma nel tempo,in genere superata l'eta' matura è palese e si evidenzia 'nonostante'.
Nonostante le ribellioni, le affermate diversità e divergenze, i capelli di diverso colore e la fisiognomica alternativa ai dati genetici familiari.
Accade, e sfuggire privi di consapevolezza è letale e controproducente.
Cosa danno i tanti padri ai tanti figli che sciabattano in luoghi diversi,alla ricerca di se stessi, blaterando di affetti ovvi o strani?
Lascio l'interrogativo,che corra sull'onda del vento, battuto dalla pioggia cattiva o dalle scosse dell'epoca,stranianti come scosse di terremoto.
Consapevoli che segnali infiniti e importanti si lasciano ad ogni respiro, ad ogni assenza/presenza,ad ogni voltagabbana, ad ogni fedelta',ad ogni generosità piccola,ad ogni conto avaro,ad ogni gesto di salute o malattia.
Rimangono scolpiti e si danno l'un l'altro, di giorno in giorno.
Come la vita,che va dove vuole, spesso senza essere condotta.