giovedì 28 maggio 2009

IL PRIMO AMORE


Nella sintassi sghemba e violenta delle emozioni giovanili ci sta ormai di tutto.
Coordinate assenti di congiunzioni,ipotassi prive di verbi reggenti,periodare tronco di senso,ellissi pindariche di significati forzati e meccanici.
Il fidanzato di mamma cha alzava le mani su dime,no, non una volta perche' gli è scappato, ma con sistema.
E lei, la mamma,che lo ha difeso, cosi' che il babbo lo ha denunciato.
L'ultima compagna del babbo che pretende molto da me,non le basta un sei piu',vuole il sette.
L'ottava nonna che se la spassa con lo zio.
Si arrabbiano tutti perche' quest'anno sono bocciato,che noia.

-Ma le giornate, le lunghe giornate della giovinezza, i lunghi pomeriggi d'estate,dove li mettiamo?-

E' l'unica obiezione che ho, davanti all'intreccio iperrealistico di parentele improbe,impicci legali,contorcimenti di budella da famiglia non ancora allargata ma semplicemente sfatta di tanti ragazzi, cosi' come me la raccontano.

Hai voglia cinguettare di premi di poesia, di gare di lettura,di festivaletteratura e di sacramenti vari.
L'ermo colle e i cocci aguzzi di bottiglia,la legalità e il diritto delle minoranze,la polis e la democrazia.
Balle.

Ma c'è un adulto che senta empatia per lo struggimento che un giovane prova prima,durante e dopo il primo amore?
Non dico che ne rida,non dico che induca a soprassedere perche' il posto da ragioniere o da geometra ridimensionera' il tutto.
Dico, semplicemnte, che sia contagiato da uno struggimento.
Perche' il mondo puo' crollare,un'era geologia finire, ma una verita' rimane:il primo amore non si scorda mai.

Purche' sia i protagonisti sia il pubblico si accorgano che questo miracolo puo' ancora esistere.