sabato 18 aprile 2009

VIVA LE MARGHERITE




Se cerco un'immagine di speranza, immediata e sensibile,un'idea positiva che navighi su questo tempo scassato,mi si para davanti un grande campo di margherite.
Alla larga gli ideologi/contrabbandieri della new-age, che adesso mi direbbero che sotto di me scorre energia positiva.
Alla fine del valzer si sopportano quasi meglio i cattolici falsetti e opportunisti,almeno un sorriso riscaldato te lo offrono sempre e con due barzellette li sistemi.
I 'nuovi' ideologi,tutti messi insieme in un bel mazzo,in un lunghissimo elenco, arrivando alla nostrana, ruspantissima Wanna Marchi ,personaggi di un'età di decadenza, riempiono non solo le salette delle estetiste, ma anche i corridoi di scuola, gli pseudo ambulatori,le palestre,le pizzerie.
Lievitano,in un pullulare forsennato di balle.
Dicevo delle margherite.
Caparbie, piccole gemme lucenti,oro e madreperla,popolari e regine.
-M'ama,non m'ama-dicevamo da bambine, sfogliandole,per ore e ore,con gli occhi lucidi e fantasie di amori possibili,intrecci e reti del cuore che andavano dipanandosi verso il futuro.
Loro, le piccole stelle dei prati di città, reggono agli urti del cemento e dei gas,si insinuano nelle crepe della terra e la smaltano di meraviglia.
Vincono coraggiose,riescono a non ingrigire delle polveri che tutto invadono.
Ad una certa ora del giorno chiudono i piccoli petali sottili,si assopiscono,per poi riaprirsi smaglianti appena i primi raggi del mattino stiepidiscono l'aria.
Stanno bene sulla terra,libere e al massimo nei mazzetti che fanno per gioco i bambini.
Ecco,l'immagine dei bambini con i cestini di margherite è proprio nostalgia pura,consideriamola solo per un breve attimo.
Viva comunque le margherite,e non mi si dica che faccio propaganda politica, a quei signori li' proprio non pensavo,accidenti ai possibili fraintendimenti.