sabato 4 aprile 2009

L'ELEMENTO ACQUEO /2




'....Ogni volta che sento la bocca prendere una piega torva e il calendario della mia anima è fermo a novembre umido e piovviginoso,ogni volta che mi sorprendo fermo davanti alle imprese di pompe funebri e a seguire tutti i funerali che incontro, e specialmente quando le paturnie prendono il sopravvento al punto che devo fare appello ai miei piu' forti principi morali per impedirmi di scendere in istrada e scaraventare il terra il cappello del malcapitato di turno,so che è giunta l'ora di andare in mare, appena possibile.........'
(da 'Moby Dick, di Herman Melville')

Chiunque 'senta ' dentro le sue vene scorrere un po' di acqua salata, sa che il mare non perdona.
Chiunque ,vestito di boria e di sicurezze,agghindato dei suoi stracci e dei suoi bottini, si trovasse per pochi minuti immerso nell'acqua, in alto mare,avrebbe una visione diversa della terra.
L'acqua,degli oceani e delle risacche basse, è'amnios' primigenio,liquido che tutti accomuna,libertà,ma anche pericolo .
Provate ad immergere un corpo in alto mare,lasciatelo alle onde,vedete come se la cava.
Quando non se la cava piu',desidera solo aggrapparsi a qualcuno che gli allunghi una mano, per respirare.
L'acqua è madre che genera e uccide,è democrazia totale ed è padrone.
C'è un linguaggio piu' spiccio e solidale, tra chi pratica il mare.
C'è un moto lucido degli occhi,una intelligenza irrequieta,una insopportabile, frenetica allegria,una tracotanza e un'umilta insieme,un desiderio di andare, e un'ansia del ritorno.
Anche gli'stanziali' del mare, quelli che stanno una vita alla finestra, o sullo scoglio dietro casa hanno quel brillio negli occhi.
Ti puoi sempre fidare, di uno sconosciuto che abbia un po' di acqua salata nelle vene,anche se pare che, nella fretta,non ti ascolti.