domenica 20 dicembre 2009

BUONE FESTE











BUONE FESTE a chiunque passi da questo blog.






(Che va in pausa, e ritorna con l'anno che verra')

venerdì 18 dicembre 2009

IDEALI


Assente la collettivita' che giudichi con parsimonia e acume,con intuizione e coraggio, chi individua il vero idealista?
A chi il peso del giudizio?
Chi distingue nelle collettività l'idealista sincero e chiaro dallo sfigato che nasconde dietro i motivi che pratica chissa' quali abnormi difetti di se'?
Non lo so, mi piacerebbe che ci si ponesse il problema,almeno il problema.
Forse solo l'occhio dei ragazzi è il vero giudice.
A loro non si sfugge.
Nel fondo dei loro occhi c'è il premio di merito,il riconoscimento,la richiesta dell'equilibrio,il richiamo alla temperanza,la gratitudine della liberta'.
Magari non a parole, magari con linguaggi estranei a quelli correnti.
Ideali come merce abbandonata in soffitta, come strumenti scordati e usurati dal tempo.
Basta una nota, e il loro coro si risveglia.
E c'è sempre l'occhio attento di un ragazzo che ti spia,mentre passa per caso.


giovedì 17 dicembre 2009

LE NOSTRE PRIGIONI




Ho respirato l'aria malata di questi ultimi giorni,con il suo culmine drammatico nella scorsa domenica, con il folle gesto di lesione al premier Berlusconi.
Ho condiviso la 'pietas' corale e sincera e tutte le parole di allarme che ne sono derivate.
Ho letto l'episodio come apice di una storia nazionale malata e pensato che non si doveva finire qui.
Dovevano esserci cautele, riflessioni,dignita' piu' salvaguardate,credo che il cunicolo asfittico in cui si è insaccata la vita italiana sia privo d'aria, una galera.
Mi è venuto in mente che tanti anni fa,forse un prete non ricordo bene,ma di sicuro un 'originale' per dirla col Manzoni, disse che gli animali ,quando sono chiusi in spazi stretti,perdono il senno.
Questa è l'immagine della nostra,anzi delle nostre collettività che ho piu' sintetica in mente:spazi angusti,mancanza d'aria,scarsa circolarita' d'ossigeno.
Nel grande come nel piccolo schermo,nell'ufficialità come nei piccoli ambienti di lavoro.
I ratti, chiusi in numero esagerato dentro gabbiette strette, compiono errori sistematici,perdono le antenne.
Cosi' negli ambienti educativi (cosiddetti):si scambia pan per focaccia,di una paglia si fa un pagliaio,si perdono i criteri operativi e sintetici,ci si vomita addosso.
Populismo per populismo,apprezzo molto di piu' ambienti anonimi,piccole aggregazioni spontanee
(ce ne sono tante,in giro),luoghi che nessuno nota.
Anfratti di strada:l'altra mattina sono passata per caso davanti ad un bar frequentato da pescatori che non erano usciti per le intemperie:stavano tra di loro, quasi tutti lampedusiani e tunisini,comunque non nativi del luogo.
C'era una buona intesa,un'allegria tra di loro,un'energia buona,un rispetto di chi passava.
Una sicurezza apprezzabile.

martedì 15 dicembre 2009

IL PAESE DELLE PRUGNE VERDI




Lo sto leggendo,ma male,tra le tante cose.
Cosi' torno sulle frasi, perche' mi sfuggono,le ripeto mentalmente per afferrarle.
E' una scritura lontana dal rumore che ci circonda,è la scrittura della liberta' violata, della carne dolente nel macello storico della dittatura.
'Questa' dittatura era quella subita da un gruppo di giovani di etnia tedesca nella Romania di Ceausescu.
Scrittura a tratti surreale e poeticissima.
Herta Muller,'Il paese delle prugne versi':un libro da ri-leggere dopo che si è letto.
Keller Editore,piccolo coraggioso artigiano di Rovereto(Trento) ha avuto 'naso' e si sono insieme beccati il Premio Nobel per la letteratura 2009.
E pensare che Herta aveva avuto successo in Irlanda(terra di letterati 'nature')ma pochissimo in Italia.
E pensare che l'Editore Keller andava in giro con il suo camioncino, a promuoversi ,con badget di al massimo mille copie per volta, tanto per non rischiare.
Ora il piccolo libro ,modestissimo nella veste editoriale, compare nelle librerie,naturalmente,con la sua bella fascetta in evidenza:'Nobel per la letteratura 2009, ma credo che senza il tam-tam del Nobel sarebe rimasto ignorato qua da noi.
Mi cattura anche l'idea del piccolo editore di Rovereto:Rovereto è una cittadina che conoscevo benissimo,avendoci lavorato:ne ricordo la piazza e le strade dedicate al filosofo Rosmini,le viuzze del centro storico che andavano a sciogliersi tra le prime avvisaglie di Alpi.
Terra maciullata dalla Prima grande guerra.
Cittadina che ha subito,negli anni, le devastazioni del traffico e dello straniamento,ma con qualche sacca di resistenza,credo.
Complimenti all'Editore Keller.
Ritornero' a parlare di questo piccolo libro per me ora difficile,fraterno e duro.

venerdì 11 dicembre 2009

DI BALENE







Lo spiaggiamento dei nove capodogli sulla costa del Gargano mi ricorda ancora una volta la storia della mia balena.
Le avevo dedicato il mio primo libro pubblicato nel 2002,'La balena e altri racconti',Societa' Editrice Il Ponte vecchio, Cesena.
Era il quattro Aprile del millenovecentoquarantatre'.
La sera prima non c'erano stati i bombardamenti e verso le sei di quella domenica mattina i militari costieri in servizio sulla spiaggia avvistarono una massa scura che si muoveva fra le onde.
Ebbe inizio la storia della balena, presenza biblica tra i poveri cristi smagriti,impauriti, divorati dalla fame e dai pidocchi.
Quelli che erano rimasti.
Quelli che non erano al fronte a morire
Quelli che non erano stati portati via dai nazisti.
E la balena,mostro buono e silezioso , disorientato forse dai sonar dei sommergibili, era venuta a morire qua,chiamando a raccolta quel piccolo manipolo di umanita' dolente fuori dalle catapecchie rimaste in piedi.

Della balena, che poi si racconto' tanto , alla sera, e nei dopopranzo, alla domenica.

Una cosa mi pare, sicuramente sorretta piu' da fantasia che da scienza:
questi mostri benevoli, muti e immensi, quando vengono a morire sulla terra,ne indicano le ferite.
La' la guerra,qua l'inquinamento,lo straniamento, e chi ne ha ne metta.
Si accasciano, scelgono la fine, si consegnano in silenzio,senza nulla pretendere,in un enorme grande rimprovero.








giovedì 10 dicembre 2009

SENZA PC


Sono stata una settimana senza PC.
Guai di routine, rimessaggio un po' lungo,ritorno in carreggiata regolare.
Un po' di dipendenza l'ho avvertita:ormai senza Pc si va avanti non leggeri.
Siamo abituati a volare, a velocizzare la comunicazione e l'informazione.
Il PC non è quasi mai un oggetto anonimo .
Del resto si definisce 'personal', e una ragione ci sara':ognuno se lo sistema, il suo, a proprio comodo.
Cosi' chiedere a chiunque:-Posso usare il tuo PC per controllare la mia posta?-equivale ad entrare nella stanza privata di un altro.
Magari con discrezione, come si deve.
Il vecchio Mc Luhan, sostenitore dell'idea che il media è il messaggio, non si era ancora misurato con 'questo' media:chissa' cosa ne avrebbe ricavato, scintille.
Un'idea comunque ce l'avrei:nei quartieri ,insieme a qualche bella mensa di buona qualita'-che permettesse di consumar pasti anche suii modi antichi delle famiglie allargate-si potrebbe ero allestire 'punti-internet' di piacevole frequentazione. al bisogno.
Con bevande calde/fredde e ,potendo, conversazione gradevole.

Al bisogno.


lunedì 7 dicembre 2009

SPERANZA VERDE


Vorrei essere a Copenaghen, invece che qua, a sentir parlare di 'nadragheta,mafia,escort,no- B.day,rischiare di essere investita appena esco di casa, respirare questa robaccia,occupare energie in una somma di inutilita'.
Ma esiste davvero una citta' come Copenaghen o ce la stiamo inventando?

venerdì 4 dicembre 2009

ERA IL 2003




Il duemilaetre è stato l'anno dell'invasione dell'Iraq,a due di distanza dall'undici settembre.
E' stato l'anno di un 'estate cosi' calda che a Bologna si attaccavano, di giugno,i sandali sull'asfalto.
E' stato l'anno ...
Come se fosse un secolo fa.
L'anno del movimento per la pace,l'ultima scintilla di una mobilitazione collettiva che aveva percorso il pianeta come una grande fibrillazione.
Povera di costrutti razionali, si è dissolta come nebbia al sole.
A scuola avevo curato una piccola antologia 'Schegge di guerra,voci di pace':ricordo come lontanissimi alcuni episodi.
Un amico irlandese che viene a casa mia una domenica pomeriggio per portarmi una poesia di
Wilfred Owen,avevo un febbrone influenzale da cavallo e lui mi ha aiutato a spedire alcune parti alla tipografia;i ragazzi che mi aspettavano, al mattino,nel luogo dove ero solita lasciare la bicicletta ,per darmi i loro testi;una folata di vento di libeccio, che sulla Marecchiese, una strada trafficatissima, mi ha fatto volare via tutti i fogli della bozza, era luglio.
Pare impossibile, ora.
Mi devo essere persa qualcosa.
Ora si parla d'altro, in giro.O si tace.
L'estremismo islamico miete vittime giornaliere;l'Afghanistan rischia di diventare un nuovo Vietnam, a scuola non si fa altro che 'sedare' e 'sopire'.
Si', mi devo essere persa qualcosa.
'................
.... Se tu potessi vedere questi uomini
il loro viso languire come quello di demoni stanchi di peccare.
..........
....Amico mio,tu non diresti con tanta forza ai bambini
Infiammati per una qualche gloria disperata,l'antica bugia:
'dulce et decorum est pro patria mori'
(Wilfred Owen,'Dulce et decorum est')

martedì 1 dicembre 2009

IL SAPORE DELL'ARIA


A volte basta il sapore del'aria libera comunque, anche tra due pareti, in una strada compressa dalla follia del traffico, tra due giorni castigati di impegni poveri di motivi .
Basta l'odore forte che ti percuote la pelle e ti fa ancora amare la vita.
Esserci significa qui, ora, poter contare su di se',intanto.
Dagli affetti non pretendere.
Girarsi di sbieco per non vedere del tutto le situazioni che intorno crescono .
L'aria è libera,e arriva dai polmoni al cuore, ti costringe a guardare le punte alte degli alberi di citta'.
Sul mare è un tripudio di pensieri possibili.
E il giorno è pieno,avanza inesorabile, si mangia una fetta del tempo scellerato.
Il tuo riparo, qui ora, è l'aria che ti allena a resistere.

lunedì 30 novembre 2009

TRA L' UNO E IL DUE,ovvero ALLARME SCUOLA


Gli stranieri -ne ho di amici e di parenti-con cui parlo di scuola mi risollevano sempre il morale.
Ci intendiamo benissimo.
Dopo un abbozzo di dialogo mi pare di avere vent'anni di meno,loro capiscono esattamente il mio intendimento,dicono che mi porterebbero via in una valigia e mi piazzerebbero dalle loro parti,che' almeno starei bene.
Non capiscono perche' mi sono ridotta cosi' angustiata nella scuola del mio paese.
Cerco di soprassedere,non la voglio fare lunga e l'energia la impegno in altro.
Pero' è una fortuna poter parlare liberamente con queste persone e vedere in controluce quanto asfittica e povera sia ridotta la scuola in Italia.
Prendiamo un percorso tipo di un Istuto tecnico qualunque.
Sei ore incastrati nei banchi, a 'tenere' il passo di una sarabanda di adulti-ognuno con i propri 'tic' -che si alternano e pontificano.
Parole, parole,nozioni .
Caracalla e l'inerzia,la secante e l'ermo colle,il predicato nominale e l'acca del verbo avere.
Siamo ai primi dell'Ottocento, e fuori il mondo furoreggia.
Dentro ,poi, cioe' dentro i giovani intendo, c'è il caos.
I maschi a quindici anni sono pupazzetti sconnessi, le femmine torve e disorientate.
A venti non si sa.
Sotto ai banchi cresce la gramigna di emozioni incontrollate,non governate.
La turbolenza caotica dei pensieri va a parare contro le immagini che dal mondo vengono sempre piu' oscene.
Gli adulti non sono modelli ne' maestri.
I modelli sono dati dal mercato e di questo la scuola non si cura.
Di storia contemporanea si parla poco e niente, a tirar su due ore di storia della propria citta' -parlando di un periodo o di un evento, per esempio dell'ultimo terremoto-pare di recitar stranezze.
Il conflitto israelo-palestinese è roba da mangiare con burro e marmellata.
L'Africa?
Non ci riguarda.
Le litanie sul futuro recitano scenari privi di riferimenti,ma non abbiamo in mano l'abbecedario per balbettii, se pur minimi .
Qualcuno per farla breve arriva a dare voti che vanno dallo zero all'uno meno meno.

-Balducci Anna Rosa!!!!!!!-
-Presente!!!
-Dimmi subito le condizioni della Pace di Nicia!!! -

Sono sicura di una cosa:sarei bocciata,con infamia, se ora fossi studentessa in questa scuola.

sabato 28 novembre 2009

I RAGAZZI HANNO PAURA


I ragazzi sono impauriti e smarriti, si agitano sconnessi perche' non hanno altro linguaggio.
I titoli del mondo creano loro sottopelle un orrore malcelato che per istinto di sopravvivenza si traduce in sublimazione mimetica dei video-giochi.
Non hanno le ossa, lo scheletro, la struttura per reggere quello che vedono e sentono e non hanno adulti che facciano loro compagnia in questo loro peregrinare sconcertato.
Vaghi sentori di ideali e virtu' paiono ombre che loro stessi cercano di afferrare senza riuscirvi,sopraffatti dai rumori e dagli imperativi meccanici che li circondano.
Sconnessi nei tentativi di arrivare ad una identita' di genere, ad un progetto se pur minimo di futuro,privi di sogni, addestrati ad un utile becero e asfittico.
Genitori quasi sempre assenti.
La scuola, vecchia ripetizione di riti ormai fuori tempo,inadatta e perdente.
Colpevolizzati da rendimenti scolastici pessimi,( basti pensare che negli istituti tecnici al momento risulta piu' della meta' di insufficienti, e siamo solo all'inizio di questo sciagurato duemilaenove)da una sarabanda di adulti frustrati che si parano davanti a pseduo-sicurezze di copertura,incapaci di vedere i bisogni reali di una generazione che tutto sommato non ha chiesto di venire al mondo per forza.
Pare invece che ne sia continuamente incolpata.
Litanie di quello che 'NON' sono,'NON' fanno', 'NON 'hanno riempiono le riunioni di scuola e le pagine dei rotocalchi.
Ho una visione tragica,ma me ne assumo tutte le responsabilita'.
Altro non vedo.

giovedì 26 novembre 2009

ALLARME IN CORSIA



Tutto quello che hanno da raccontare gli SPECIALIZZANDI neo-medici è degno di ascolto.
Nervo sensibile della formazione sanitaria, quasi sempre giovani motivati e bravissimi, sfruttati nelle corsie, hanno guadagnato una specie di contratto mai rispettato(v.38 ore contrattuali conto le 55 reali)
Chi se ne accorge?
Non conosco l'entita' reale ne' l'onesta' congenita dei famosi assegni di ricerca europei di cui di tanto in tanto si ha notizia.
In Emilia-Romagna i ricercatori hanno le famose pezze al c.
La realta' che so è questa durissima resistenza di giovani che tentano di farcela, abbandonati a se stessi, incastrati in un futuro invisibile ai piu', che giocano la grammatica della loro vita e delle loro emozioni con incredibile forza,quasi sempre con l'ideale di rimanere nel servizio pubblico,almeno finche' ce la fanno.
Molti se ne vanno all'estero, a tentare avventure quasi sempre belle ed effimere.
Dobbiamo a loro almeno un pensiero incoraggiante, che fugga nonsisadove, da qualche parte arrivera'

mercoledì 25 novembre 2009

DONNE REALI













C'è violenza sulle donne, anche in assenza di botte e di lividi sulla pelle.
Piccoli delitti quotidiani negli ambienti si consumano senza che nessuno li descriva.
Le donne stesse si fanno spesso complici assuefatte al ritmo ovvio e ordinario dei giorni.
Dove sta lo specifico femminile, lo spazio identitario, la possibilita' di essere ' realmente' fisicamente se stesse nei luoghi di lavoro, nelle strade,nelle citta', nelle famiglie ?
Immagini di donne mascherate di oggetti si accavallano nei luoghi diversi,omologate, inidentificabili,spesso mimesi brutta dei maschi.
C'è bisogno di spazi freschi, di liberta' e di riservatezza.
Di tanto silenzio, forse.
Di passioni finalmente riconquistate.
Di normali potenti affezioni.

martedì 24 novembre 2009

PAUSA PRANZO


La mia pausa-pranzo piu' originale l'ho vissuta alla fine degli anni settanta.
Castelfranco Emilia, lavoravo in un Istituto professionale per l'Agricoltura e quando si doveva restare al pomeriggio -abitavo a Bologna-eran dolori.
Quel paesone tagliato in due da una Via Emilia trafficata di mezzi pesanti non offriva granche' al turista per forza.
Una bidella simpaticissima mi vide un po' sciupata e,generosa,emiliana ed accorta, mi apriva tutte le volte la stanza di una piccola infermeria, dove io mi rinchiudevo in solitudine per quaranta minuti.
Mi rilassavo su una poltrona-letto,socchiudevo gli occhi, mi appisolavo e dopo funzionavo assai meglio.
Era la pausa fatale, quella che fa la differenza.

Ora mi chiedo:ma dove sono finite le donne?
Quelle reali, intendo.
Perche' ,sul tema, vorrei capire come fa una donna che allatta-l'astensione per maternita' obbligatoria finisce al terzo mese del bambino- a togliersi quei minuti preziosi di rientro in se stessa.
Forse nel baillame generale si son scordati che ci sono anche le donne in carne e ossa.

lunedì 23 novembre 2009

DI UNA FUGA


Me ne sto andando dalla scuola-due anni passano in fretta- con il groppo alla gola.
Quello che vedo è un fiume di gioventu' allo sbando, assente di educatori.
Ministro o non ministro,il problema sono le persone.
Mi dispiace se qualche collega che passa di qui per caso si offende, ma sono costretta a dirlo.
Negli ultimi anni è maturato un sistema di poverta' tale che lascia sperare solo una cosa:speriamo che questi ragazzi sappiano cavarsela da soli.
L'essere umano è progettato per sopravvivere e ridefinirsi.
Sbattuti dalle famiglie in una istituzione boccheggiante, vivono il fiore della loro vita tra personaggi frustrati,privi di coraggio, di fantasia,di progetti.
Il mondo fuori va veloce, pone domande, offre opportunita' di sviluppi intellettuali ed esistenziali difficili ma possibili e il vecchio dinosauro-scuola rimane aggrappato alle sue paure, alle sue miserie, alle sue malattie.
Mi spiace se sono antipatica e fondamentalmente una rompiscatole ,ma al momento non vedo altro .
Educazione linguistica?
Nessuno che abbia il coraggio di ricominciare dalla REALTA'.
Educazione alla cittadinanza?
Nessuno che sappia porre lealmente il problema della cittadinanza globale come diritto.
Educazione alla letteratura?
Vecchi schemi privi di anima si agitano nei corridoi.
La scienza?
Siamo a prima di Euclide.
La progettualita' ambientale?
Tutto fa brodo,purche' omologo all''aurea mediocritas' .
I valori fondamentali?
E' il tripudio dell'afabetizzazione all'egoismo e all'arrivismo individuale.
Non va, cosi' non va.
Meglio davvero scapparsene via a gambe levate, il prima possibile.


sabato 21 novembre 2009

BRENDA




Per un attimo, la fantasia modesta e naturale di un paradiso possibile, ci concede di immaginare un paradiso per la povera BRENDA-il/la transessuale uccisa Venerdi',sull'onda della macroscopica vicenda che coinvolge auto blu,blasonati della politca/spettacolo/finanza e litanie di individui deformi,gia' angelicati dal loro stesso corpo'in transito'-

Se ci fosse, questo paradiso possibile,la vedrebbe ritornata giovane uomo latinoamericano, potente nel fisico, bruno, splendido di sole e virtu',capace di sfide al destino infame.

Qui le/gli auguro di essere davvero, dopo essere passata per l'inferno della poveta' brasiliana, per lo scherno di un corpo che non so quantopiu' le/gli appartenesse,per il loculo asfittico di Via Gradoli, per tutte le clandestinità e le smancerie di occhi osceni e comunque per questa vita demenziale .

Che esista,speriamo, un paradiso per Brenda .

venerdì 20 novembre 2009

DICONO CHE A COCCAGLIO




Dicono che a COCCAGLIO-settemila anime di purissimi bresciani-hanno inventato un Natale all'incontrario.
Dicono che li',invece che diventar buoni, a Natale ci si traveste da nazistelli della padania dura e pura e si da la caccia al nero.
Per far si' che il natale sia bianco, con candeggio e garanzia di buona tradizione.
Dicono che in quel di COCCAGLIO le autorita' normogarantite dagli stemmi del diritto sussurrino che è tutto a posto.
Si faranno un natale grasso, unto di lardo e a rischio arteriovenoso, con rutti e ganasce attive, a quattro palmenti,a mangiare i loro piatti tipici, a cantarsela in coro, la loro bella tradizione.
E i bambini sentiranno nonni e zie, e amiche della mamma dire che si fa cosi', a essere perbene.
Alla larga dal nero.
Poveretti.
Si dice anche che l'antropologia del 'maso-chiuso' genera mostriciattoli un po' deformi.
Poveretti davvero.

mercoledì 18 novembre 2009

IL DOCENTE INCONTINENTE










Guai grossi , per il docente incontinente.
E diciamo 'incontinente' per raccogliere nel termine non necessariamente la malattia, ma anche solo una buona diuresi.
Che, se aggiunta all'abitudine salutare di bere molto, anche di prima mattina,puo' scatenare un putiferio professionale dell'altro mondo.
Dunque, diciamo che alla necessita' non si sfugge.
Non c'è burocrazia che tenga, filiera di raccomandazioni, ne'preferenze di corridoio.
L'obiettivo, nel caso suindicato, è solo la toilet.
Ma.....
Tempi nuovi, riforme si', riforme no,frattaglie varie, problemi antichi.
Possono essere dolori, perche' in genere la detta 'classe',ovverossia la piccola mandria urlante stipata giocoforza in uno spazio dove gia' il giro dell'aria è un problema, quando subodora,dalla smorfia sul viso del docente, l' impellente necessita', si trasforma in un'accozzaglia di piccole belve in gabbia.
Promesse? Giocare sul 'Mi fido di voi?'
Affacciarso alla porta dell'aula facendo smorfie oscene al bidello sempre girato dall'altra parte?
Farsela addosso?
In genere qualcosa a meta' strada tra tutto cio', recitando a denti stretti:'diomelamandibuona'

Schemi di accesso per l'assunzione dei docenti,signor ministro?
Suggerisco:test di incontinenza.

martedì 17 novembre 2009

L'ULTIMO ANARCHICO




Puo' succedere in una mattina di Novembre,umida e uggiosa,in un momento di liberta' che mi ha fatto fermare a salutare due anziani parenti.
Lui,T.M.,un vecchio ravennate novantenne in odor di antica fede repubblicana, restauratore di mobili d'arte a riposo.
Mi sono ritrovata con il cestino della bicicletta ricolmo dei libri di don FRANCESCO FUSCHINI,di cui avevo gia' letto qualcosa.
Me li ritrovo qui, in bell'ordine,alcuni autografati dallo stesso autore, protetti dall'impegno che devono ritornare,preziosi, al loro posto e al loro legittimo padrone.
Non si sa per quanti anni ancora se li rileggera', dopo i novanta, ma va bene cosi'.
Mi guardano e mi invitano ad una lettura di quiete.
Qui di seguito:
'Parole poverette',Marsilio ;'Mea culpa', Rusconi,;'Concertino romagnolo',Girasole;'Vita da cani
e da preti',Marsilio;'L'ultimo anarchico',Girasole.

Ho iniziato da 'L'ultimo anarchico' e mi sono trovata davanti ad una persona in pace con se stessa.
La sensazione è bellissima,provare per credere.


pag. 19:' Devo anche essere grato ai sogni, se m'è dato talvolta d'incontrarmi bambino.E' conforto tale che non so ridire:provo per quel piccolo io di sessant'anni fa un senso di paternità che non è soltanto spirituale.Questo prete e quel fanciullo sono tutta la mia famiglia quaggiu',riunita soltanto nei sogni......'

domenica 15 novembre 2009

IL DNA DEI VENEZIANI E QUELLO DEGLI ALTRI




Voglio pensare sia uno scherzo curioso,anche se iniziato da una testata prestigiosa come il 'National geographic'.
Mi riferisco alla storiella del DNA dei veneziani DOC.
Della serie:'Facciamo una ricerca sulla lunghezza della coda dei 'Golden Retriver a pelo biondo'
Ma anche oggi ho letto sulla 'Stampa',in prima pagina ,un elzeviro a firma di Sandro Cappelletto, 'Il mio DNA di veneziano', da cui mi pareva di capire che la cosa era considerata seria(quasi)
Dunque.
Ho remotissime cognizioni storiche, per altro quasi dogmi, sul fatto che la razza,cioe' il DNA puro, non esiste.
O mi sbaglio? Sto prendendo lucciole per lanterne e andando fuori tema tirando in ballo questa nozione 'forte' in un giochetto da snob?
Ma una etnia di mare non è confusa per definizione?
Se no, rischia il gozzo, il cretinismo e chissa' cosa d'altro, nessuno li ha avvertiti?
Allora,stiamo sul leggero.
Propongo,per il romagnolo che vive tra Rimini centro e Bellariva :
-uno studio antropologico comparato sulla piadina (non è forse pane azimo? Si', ma c'è chi la fa con lo strutto e chi con il bicarbonato,e chi con una punta di miele,ahinoi,che confusione di origini!!!!!)
-una indagine genetica sul raccoglitore di vongole,quella figura china sulla battigia,sperduta tra le nebbie: entomologo di natura o subordinato per destino,al papa,ai re, ai gabellieri,ai prepotenti di turno?
Che confusione, se andassi alla ricerca del mio DNA!!!!!
Dico quello metaforico, storico, perche' di quello biochimico non saprei che farmene.
Ma nel DNA dei veneziani DOC, quelli elencati dall'amico S.C. oggi, noto due cose:
scarsini in storia, e insufficienti in signorile ironia .


sabato 14 novembre 2009

CACCIA AL TESORO







Chi parte per primo per la caccia al tesoro?

Ottanta milioni di euro per la RICERCA SCIENTIFICA non erano un granche', ma pur sempre qualcosa.

Forse qualche vetrino, qualche liquido, qualche macchinetta ci sarebbe scappata.
Qualche pizza i ricercatori se la sarebbero potuta fare
E invece....volatilizzati..
Caccia grossa, si parte con il primo bigliettino
Chi comincia?

venerdì 13 novembre 2009

PER MARINELLA


Per MARINELLA,

la ragazzina di MONTALTO DI CASTRO che ha subito la violenza del branco, l'abbandono del paese, la solitudine di uno smarrimento senza indicazioni.


La logica del capro espiatorio è tipica di ogni collettivita' autoimmune, malata di se stessa e priva di definizioni del proprio futuro.


Solo un abbraccio e un augurio a trasformare tutto questo in qualche modo utile a vivere.

giovedì 12 novembre 2009

ORZO


Sul numero di Novembre/ Dicembre della rivista bolognese online.




un testo, 'Orzo', dedicato al mio cane

mercoledì 11 novembre 2009

STAMPA LOCALE


Vorrei discorrere un attimo di stampa locale.
L'ho gia' fatto a suo tempo su questo blog, indicando per nome,cognome e indirizzo le testate locali della mia citta', Rimini.
Rimangono quelli i riferimenti.
Si approfondisce la visione che ne ho, andando in una direzione desolante.
Mi chiedo come possano, le varie redazioni, disperdere il patrimonio umano di cui disporrebbero se fossero piu'...piu'...accidenti, difficile trovare l'aggettivo adatto.
Facciamo piu' professionali, cosi' rimaniamo sul neutro.
Vedo un appiattimento generalizzato.
Ognuno se la canta e se la balla,campeggia un localismo che va dall'esaltazione del bagno xx alla lamentela sul cassonetto sudicio.
Con buona pace della dignita' di ogni notizia,ma pensavo che una testata che si propone in una provincia ricca di umori, di contraddizioni e anche di persone degne, potesse fare ben altro.
Una testata locale me la immagino come uno spazio aperto, irrequieto, un luogo di comunicazione attivo.
Ricca di rubriche ,capace di 'screening' dei talenti,giovani e non piu' giovani.
Coraggiosa nell'individuazione,appassionante nel lavoro, propositiva negli schemi sempre rinnovabili,magari incline al troppo, piuttosto che al nulla.
Invece è una lagna mortale,il trionfo della 'medietas' becera.
Se tu mandi un articoletto che parli di temi forti(il cemento selvaggio, la dignita' delle donne reali,il disagio dei giovani,ecc...) lo prendono, purche' stia in un campo semantico di chiacchiericcio vuoto, di pettegolezzo da condominio.
Niente che puzzi di rischio,di movimento,di una qualche incongrua contraddittorieta' da verificare, fanno gli gnorri.
Su Rimini è chiaro il gioco,ma credo sia cosi' ovunque.
Tutti possono dire tutto, purche' passi sotto le forche caudine dei 'pataca' che da sempre fanno la vita vera della citta'.
Fellini adesso è riconosciuto, per forza di cose.
Se fosse rimasto qua, a elemosinare alle varie testate udienza, sarebbe ancora in panchina, giudicato quantomeno 'originale'.
Sono stati i riconoscimenti avuti altrove e quella mucca da mungere che è diventata la sua immagine ad aprirgli udienza.
E quante persone degne di riconoscimenti nazionali,dei grandi, sono usciti dalla scena in dissolvenza,dimenticate.

Peccato, peccato davvero,perche' è dall''humus' prezioso della provincia che potrebbe nascere il meglio.


martedì 10 novembre 2009

I HAVE A DREAM



Che tutti questi ragazzi che patiscono, e ce ne sono tanti in giro, sappiano voltarsi dall'altra parte davanti alle parole scellerate di un ministro che come uno sciacallo si butta a profanare un giovane morto nel dolore atroce e nell'abbandono.
Per poi raffazzonare giustificazioni e mezze frasi che si attorcigliano sulla vera intenzione delle parole.
Che sappiano non raccogliere la provocazione, non guardarla in faccia,non lasciare che un oscuro germe di odio,naturale e comprensibile, metta radici oscene.
Come indica con dignitosa,appassionata lucidita' la sorella di STEFANO CUCCHI ai tanti giovani che lo ricordano: che questa morte diventi occasione di giustizia e non di altro orrore .



N.B Grazie a Rosetta Loy per la lettera su 'Repubblica ' di oggi:ne condivido ogni virgola.

lunedì 9 novembre 2009

NOI CHE


Noi che siamo abituati a pesare i pensieri, e quando ci scappano affrettati ci stiamo su del tempo a cercare di correggerli,innanzitutto nella nostra coscienza,

noi che se abbiamo la sensazione di aver fatto uno sgarbo ad un vicino di coda al supermercato torniamo indietro e gli chiediamo scusa,

noi che se c'è un foglio di carta straccia in un corridoio ci chiniamo a raccoglierlo, pensando che quel corridoio è di tutti,

viviamo tempi difficili, troppo difficili.

Il tamarro imperversa, deborda, si fa strada,campeggia.
Lunghe sequele di esempi noiosi da raccontare confortano questa affermazione.
Potremmo fondare un club, oppure allenarci in discrezione alla parola giusta.

Beato chi ne ha un indizio se pur debole e auguri a tutti di tempi migliori.

domenica 8 novembre 2009

CRUCIFIGE!




' Crucifige,crucifige!
Omo che se fa rege,
secondo nostra lege
contradice al senato.'

(Jacopone da Todi, da'Pianto della Vergine')


In tempi di transizione e barbarie accade che i simboli, veicoli elementari e popolari, assumano valenze potenti,travalicando la loro realta' sostanziale.
Sul crocifisso appeso dietro le cattedre nelle aule di scuola:
-mi da fastidio :sono sinceramente attratta dal Cristianesimo, ma vorrei considerare detta religione in LIBERTA'. La questione della ipotesi di un dio che fa nella storia tutto quello che la tradizione cristiana tramanda vorrei,se possibile, poterla considerare tra me e me,in seria e ponderata solitudine.
-quell'immagine di dolore si allontana dall'idea di un dio-Padre, che vorrei protettivo e dialogico, se esistesse.
- incombe,non si dialettizza con l'esistenza di chi la guarda,richiede passaggi dottrinari che poi, di fatto,negli ambienti non vengono offerti(è noto che gli insegnanti di religione NON parlano di religione, ma sono al massimo coadiutori sociologi, quando non propagandano la loro idea specifica(v.' Cielle' et similia)tout-court
-tutta la questione mi pare rasenti il rischio del FETICISMO,la vita è altrove.
-in una scuola pubblica e laica sempre piu' multietnica , è irriverente e violenta nei confronti di chi non ne capisce il senso(V.altre religioni)

sabato 7 novembre 2009

DELLO SQUALENE,ovvero CAOS A




A cosa non abbiamo assistito di caos su questa storia dell'influenza A.
Passa nelle scuole una circolare allertante che dice e non dice e conclude con il consiglio di soffiare i nasi nei fazzolettini e di lavarsi le mani.
Per fortuna i ragazzi sono assi piu' capaci di vivere di quanto si creda nei luoghi preposti a giudicarli . Cosi', quando hanno cominciato a piovere i primi brividi di freddo, seguiti da temperature bollenti, tossi e raffreddori, dopo che trovare un termometro risultava un'avventura, hanno deciso in massa di non agitarsi e di godersela.
Hanno fatto bene.
Notizie, contronotizie, vaccini sì , vaccini no,topi Gigio/spot della tranquillita' e partite in diretta con un intero stadio con le mascherine.
Meglio farsi una bella passeggiata al mare e sperare che anche questa volta io me la cavo.

Ma la questione seria è questa storia dell'adiuvante di questo vaccino anti H1N1:
lo SQUALENE.
Farsi un giretto sul Web per verificarne l'entita'.
La fretta di sfornare il vaccino ha richiesto l'utilizzo di questa sostanza che va a stimolare all'eccesso il sistema immunitario, con il rischio di farlo impazzire(sindrome del Golfo).
Non sono contro i vaccini per principio , ma questa volta la bufala mi pare evidente.


N.B Non sarebbero stati piu' semplici ed efficaci piccoli presidi sanitari nelle collettivita' muniti di termometro e tamponi?
O forse, cosi' facendo, si sarebbe scovato l'inganno?

giovedì 5 novembre 2009

GINGER E FRED


Pare che quella perfetta sintonia artistica non corrispondesse,nella realta', ad una simpatia di pelle e caratteri.

Si sopportavano a mala pena,anche se hanno regalato sogni estatici di una armonia di volteggi e corpi leggeri, di intese magiche al suono del tip-tap ad almeno due generazioni.

Ginger e Fred.
Attenti, non faccio il verso al film di Fellini, ho solo scoperto che
non si amavano come a tutti noi pareva.

Francesca Paci, su 'La Stampa' di oggi presenta il saggio di Joseph Epstein,'Fred Astaire',rivelatore dei retroscena affettivi di una delle coppie artistiche piu' affiatate della storia.
Fred Astaire(1899/1987) e Ginger Rogers(1911/1995) iniziarono a lavorare insieme nel 1933,terminarono nel 1939, interpretando nove film-cult:anni di fuoco, su cui loro due volteggiarono vicini alla perfezione apparentemente totale.
A margine dell'articolo,prima tra le grandi coppie 'perfette' del grande schermo, il famoso bacio tra Vivien Leigh e Clarck Gable in 'Via col vento':anche su questa icona dell'intesa perfetta,scintilla divina,attimo fuggente, grava il sospetto che Vivien mal tollerasse il cattivo alito di Clark.
Ma esiste, al mondo, l'intesa perfetta ?
Non credo.
E allora,chi ha inventato per primo questa idea sublime?

Forse, semplicemente, esiste nel cuore dell'uomo, sta li', ad indicare un'utopia cui tendere.
Mai raggiunta,vagheggiata,colta in frammenti,fuggevoli ,birichini,come una mossa di tip-tap.

mercoledì 4 novembre 2009

ADDIO AD UN GRANDE VECCHIO


Non posso chiedere a me stessa di ragionare con dotta cognizione sull'opera di Claude-Levi-Strauss, questo grande vecchio che ci ha lasciato all'eta' di cento e uno anni.
Non ne ho la limpidezza mentale,ne' la forza,in questo momento.
Voglio ricordarlo piuttosto come una memoria della giovinezza,una figura con cui ho chiuso,nel 1976 , il mio percorso universitario bolognese in Lettere Moderne con una tesi di antropologia culturale.
Claude-Levi Strauss e' un guru dello strutturalismo antropologico, che nella mia mente significa l'interpretazione del dato antropologico per segmenti brevi, a prescindere da cognizioni pregresse.
Figura del nostro Novecento a cui mi sento legata come a tutti i padri che hanno costruito l'orizzonte della mia giovinezza.
Magari di sbieco, non colti con consapevolezza piena, come è naturale che i giovani facciano.
Grande guru del dissolvimento della nozione di razza e antesignano della nozione di relativismo della superiorita' occidentale.
Laico e parigino.
Se ne è andato alla fine di una vita lunghissima,alle soglie di un viaggio in un tempo che forse neppure un antropologo dotto riuscira' a decodificare con facilita'.
Il terzo millennio che avanza è assai piu' di una terra ignota,è piuttosto un alterità sconnessa e greve,da dirimere a nervi saldi, una fatica difficile da reggere per chi ha gia' dato tanto.

lunedì 2 novembre 2009

LA PESTE SCARLATTA


Esempio di profezia letteraria, quasi difficile da credersi.
Ideale per catalizzare un immaginario adolescenziale che altrimenti vede davanti a se' quotidiane apocalissi senza cantori degni.
Jack London anticipa in questo piccolo libro immagini e temi che saranno ossessioni di cento anni dopo.
In un ipotetico 2013 scoppia sulla terra un morbo letale che ,sposandosi con la inumana ferocia degli uomini ,riduce il globo ad una landa desolata e deserta.
Sessanta anni dopo, un vecchio sopravvissuto. ex-insegnante, racconta ad uno stretto manipolo di piccoli selvaggi adoloscenti,stranamente sopravvissuti anch'essi, come tutto cio' sia accaduto.
Sarebbe una trama banale-la fine del mondo civilizzato ad opera di un temibile morbo,i pochi sopravvissuti,scenari da 'day-after-se non fosse intessuto di guizzi geniali, incredibili epifanie ,rimandi ad uno nostro presente e alle sue pulsioni apocalittiche.
Sono ottanta paginette dense ,visionarie,che colpiscono per la naturalezza della scrittura e per la potenza profetica.

pag.80,ultime righe:

'....il sole basso sventagliava una raffica di raggi rossi da un orizzonte carico di cumuli.E vicino,nella bianca distesa di acque frangiate dalla battima,i leoni marini,mugghiando il lorocanto primordiale,si tiravano a secco sulla nera scogliera per battagliare e amoreggiare.
'Andiamo, nonno,lo incito' Edwin.
E vecchio e giovane,due barbari avvolti nelle pelli,si girarono e costeggiando la strada ferrata si addentrarono nella foresta sule orme delle capre.'



domenica 1 novembre 2009

ADDIO


'......Addio,

terra infingarda,

le radici di Dio sono nel mio volto:

lo scaveranno

e diventera' radioso.

Fuggiro' da questo sepolcro

come un angelo calpestato a morte dal sogno,

ma io trovero' la frontiera della mia parola.


(Alda Merini, da'Cantico dei Vangeli')


.........'

sabato 31 ottobre 2009

SE QUESTO E' UN UOMO




Se questo è un uomo
chi massacra nell'indifferenza generale-dove erano gli infermieri, il cappellano militare, le guardie, i tutori della legge?-un altro essere inerme,bisognoso di aiuto,debole,catturato per strada, e lo consegna alla famiglia solo 'dopo',il volto tumefatto,un manichino irriconoscibile,un cristo,icona di dolore.

Se questo è un uomo.