sabato 1 novembre 2008

IL GIOCO DEGLI AFFETTI


Il gioco degli affetti è la rete di protezione che ci permette di passeggiare nel mondo senza smarrire tutte le bussole.
Altrimenti, grandi o piccoli,siamo costretti a girovagare come randagi, in cerca di sollievi momentanei con il rischio di prendere lucciole per lanterne,quando va bene.
Fili misteriosi e potenti ci allacciano alla vita e ci danno l'interpretazione di tutto quello che accade.
Quando la batteria degli affetti è scarica giriamo a vuoto, facciamo strani rumori, perdiamo del tempo prezioso.
La sostanza degli affetti da corpo al correre dei giorni, è riconoscibile da chi passa, chiunque passi si puo' accorgere se una persona è affettivamente a posto, in qualche modo amata,capace di dare/ricevere con creativo intendimento .
Le parole sono vuote, quando non pescano nella realtà degli affetti.
Vari surrogati si sostituiscono a reti naturali, positive, tradizionali o no poco importa,la differenza sta tra il surrogato e la realtà.
Come si puo' riconoscere il movimento di una persona che parte da una solidità affettiva e si agita nel mondo dal movimento vacuo di chi tira colpi a vuoto?
A naso, direi.Per intuizione, per empatia,per traslazione osmotica.
Ci sono intuizioni che è difficile cacciare via.
Rapporti umani distruttivi,'in sofferenza' lasciano terra bruciata.
Altri, apparentemente bislacchi, vanno al fondo delle cose con naturalezza e vincono sul mondo.
Chi parte da un cuore generoso costruisce,giorno dopo giorno.
Se penso ad alcuni movimenti 'storici', nati per pulsioni indiscutibilmente necessarie, poi trasformati in orribili conventicole di rancidi predicatori autoreferenziati, mi viene di nominare questa solidità di affetti mancante.
Poi ci sono alcuni smarrimenti che è lecito portarsi appresso,quelli non ce li toglie nessuno.

Ieri sera mi è capitato di incontrare un gruppo di ragazzini che festeggiava questa festa di importazione celtica, tutti vestiti da fantasmi e quant'altro.
Erano gli stessi che nelle scuole avevano dato bella prova di se',ma nella serata si erano traformati in pedissequi frequentatori di alcool da strada e di disordini senza regola.
Fragilità di bambini, io stessa che passavo di li'li guardavo come una pallapersa, per casi miei.

Il riconoscimento solido e dignitoso degli affetti è una gara dura, una pratica sconcertante e difficilissima, ahinoi.
Non ti molla,neppure se passi in una piazzetta anonima, ti gira malino e vorresti che un gancio ti sollevasse verso un attico ricco di buoni rapporti, di eleganza, di giusti riconoscimenti ,di odori e sapori benefici.