mercoledì 1 ottobre 2008

CUORE DI MAMMA


Che orgoglio noi mamme dei primi anni ottanta-considerate a trent'anni primipare attempate,e ci sentivamo vecchissime-, quando ci incontravamo alla sera tardi,nei parchi della città o alle prime ore del mattino, davanti agli asili comunali ancora semichiusi ;sulla riva del mare, la domenica, a scarrozzare con le biciclettine a quattro ruote, o in impossibili dialoghi rattoppati per l'occasione.
Nelle baruffe domestiche per questo e per quello,altalene epiche che proseguivano le trame degli amori dell'università,cariche ancora di motivi, di idee, di rancori mai sopiti.
E gli ideali, di cui eravamo imbastite sottopelle, che fuoriuscivano dalle torte di compleanno fatte in casa, le mie sempre bruciacchiate,orribili a vedersi.Aneddoti ed errori, velleita' irragiungibili di un amore grande.
Errori ed errori.

Dove sono finite,ora, le giovani madri?
Siamo in un paese di mammoni, mammista per definizione,che alleva bamboccioni quarantenni ed illibati,ma le vere madri, la passione delle madri, dov'è?
Non ne vedo molte, qualcuna si',brava, giusta, ma troppo poche.
Un'ostetrica mi diceva che ai corsi di preparazione al parto è un pianto:look azzimati,maternità esibite, corredini dell'ultima ora,poco piu'.
Esperte di qualcosa,smaliziate.
Forse faranno meno errori di quelli che abbiamo fatto noi, sicuramente non insegneranno tutta quella ingenuità.
Montagne di ingenuita',ingenuita' disarmata.
Ma a pensarci bene, se ad un figlio non lasci in dote l'ingenuità, cosa gli lasci?
Passione di madre, la vita stessa che si concede,senza limiti,in bilico,imparando a liberarsene, a brandelli, per strada, giorno dopo giorno.
Il cuore che si racconta.
Ma ora,non vedo altro che qualche gruppetto che sfumacchia agli angoli dei bar,chiedendosi quale sia il miglior corso di qualcosa a cui iscrivere il bambino.
Del resto questo è il gioco del vivere.
Chi vive e va avanti , vede.