lunedì 18 agosto 2008

GIULIETTA E ROMEO


Non mi convince la storia che i giovani non amano piu'.
No,non mi convince.
Non mi convince che i ragazzi sono impauriti e le ragazze troppo ardite, che non fanno progetti, che si stancano dopo due mesi.
Tutto vero, detto cosi', ma non mi convince.
Non mi convice che chi lo dice lo dica come se fosse un evento naturale, una sorta di calamita' ineluttabile.
Dunque, chiariamo subito: ho visto giovani amori splendidi, qualcosa di miracoloso, come vuole la natura, il corso del tempo, la storia di sempre,la rinascita di come eravamo migliorata nella sostanza.
Poi ho visto gli stessi ditruggersi e non si capiva perche'.
Parlo degli anni duemila,non dei nostri tempi d'allora.
Accorata da questa esperienza,intrecciando una serie di altre intuizioni, ho messo giu' il mio ultimo libro,'Pane a colazione'

SPAZIO PUBBLICITA'.

Ora,cosa c'è che non va?
C'è che questi sentimenti, queste storie, queste esistenze non sono protetti, non hanno argini, non hanno indicazioni, non hanno luoghi.
Gli adulti latitano, i vecchi tacciono,non ci sono piu' le parrocchie, i partiti, i gruppi.
Infatti, gli unici amori giovani che hanno esiti sono quelli legati a scelte familiari religiose integraliste.
Questo non giustifica nessuno nell'integralismo, è solo una constatazione.
I giovani liberi, disarcionati, emergenti, sono smarriti come foglie al vento,non sanno riconoscersi, tutelarsi, costruirsi negli affetti,hanno i sensori sbrindellati,si dirigono verso senilità precoci.
Male minore,dopo tutti gli altri?
Niente affatto, il primo dei mali, direi.
Ho visto perle date ai porci, per essere evangelica nella citazione, sussurri e palpiti calpestati da intere mandrie di buoi.
L'educazione sentimentale è materia eterna, supera i tempi, le contingenze, le recessioni,le mode generazionali.
Dopo i divorziati a valanga dei tardi anni settanta, dopo l'outing delle identità, dopo le pseudo liberazioni e gli pseudo richiami all'ordine, quello che vedo ora è solo una cosa:il vuoto.