lunedì 30 giugno 2008

I RICORDI



Comincio ad essere convinta che la mia generazione-annata cinquantadue e limitrofe -ben poco potranno incidere sulla fiumana che avanza.
L'unico imperativo categorico serio è 'salvarsi la pelle' con onesta', per il resto si possono solo incrociare le braccia.
Chi ha da spendere la sua fede nella Provvidenza è meglio che lo faccia.
Siamo qua, anche nei blog , mi pare abbastanza bravi tutti quanti, ognuo a modo suo, a commentare il presente. Va bene cosi', è quasi un'attività fisiologica,oltreche' doverosa.Talvolta anche divertente,e non guasta.
Ma poi?
Credo si possa molto poco.
Si', ci diciamo parole, sulle quali in fondo siamo tutti d'accordo, ma la fiumana della realtà avanza.
In quale direzione avanza?
Continua ad essere attuale, per me,che non frequento il genere, quel vecchio film ,'Blade runner'.
Cosi' io immagino per esempio la mia città, Rimini, e questa fascia di terra bassa e umida che chiamiamo Pianura padana fra qualche decennio.
Una massa indistinta e caotica, con slanci architettonici modernissimi confusi con macerie diroccate e trascurate.
Abitata da individui che girovagano , battuta da eterne piogge e caligini.
Masse di individui incontenibili e incontentabili,disposti a perdersi e a fare ridicole scaramucce per passare il tempo.
Forse il Mediterraneo sara' in parte costruito,forse enormi parchi acquatici lo simuleranno,a ricordo dell'antico.
Davanti alla sensazione della fiumana che avanza, si affaccia prepotente la compattezza densa e forte dei ricordi.
I ricordi hanno sostanza,materia, anche se a volte sembra che neppure il tempo ne abbia.
Quel sapore, quell'odore, quel particolare passaggio da un attimo all'altro.
Quel battito di ciglia, quello che è fuggito.
Si', forse non ci resta che proteggerci, ancorandoci a quello che nessuno puo' rubarci,la ricchezza dei nostri ricordi.

sabato 28 giugno 2008

CARTOLINE DA RIMINI








Alcune cartoline, in diretta da Rimini, zona San Giuliano a mare.
La spiaggetta ,pardon la ex-spiaggetta della mia balena.
'Mia', si fa per dire, di tutti noi, volevo dire.
Scattate oggi, ore 8.00.
Ma attenti, domani sara' peggio.

venerdì 27 giugno 2008

DIO RIDE


Non mi risulta che questi quattro grezzi siano un novello manipolo di Kulturkampf di casa nostra.
Calderoli come Goebbels non ce lo vedo, Maroni forse non è cosi' cattivo come sembra, quando suona nella sua orchestrina.
Credono di far bene, stanno dalla parte della loro gente, perbacco.
E ne sono cosi' convinti che con quel pragmatismo tutto 'lumbard' non stentano a dimostrare che questa volta non si tratterebbe di persecuzione razziale, ma solo di tutela.
Inutile, i ragionamenti solo un pizzico piu' lungimiranti e appena appena piu' elaborati non li afferrano,neanche provarci.
Non mi stupisco di questa deriva semplicistica e folle,era nelle cose, da almeno quindici anni.
Nasce dal tessuto delle mamme, degli zii di casa nostra, dall'inedia delle situazioni educative, dalle aggregazioni agli angoli dei bar, davanti ai market e dalle parrucchiere,sotto gli ombrelloni e nei giardini di casa.
I delitti peggiori si consumano qua, in questo tessuto perbenista e ostico, egoista e ottuso.Niente di nuovo sotto al sole.I germi erano gia' attivi da tempo.
Un sistema sociale autoimmune, incapace di guarirsi, si 'mangia' i suoi corpi piu' deboli.
L'anno scorso, verso agosto, scrissi ad un giornale locale una lunga lettera,'Tempi duri per i bambini'.
Ribadisco, tempi duri, e adesso ci si mettono anche antichi fantasmi razziali.
Questa delle schedature dei piccoli rom ,in un'Italia collusa per tre quarti con sistemi mafiosi, è una di quelle cose che forse,lassu' nel cielo, fa ridere Dio.

giovedì 26 giugno 2008

SEBBEN CHE SIAMO DONNE


Non so se siano donne vere tutte queste pseudo-siliconate della tivu' e dintorni, tette e culi ad arte, magari qualcuna ce li avra' a posto e la mia è tutta invidia.
Il fatto è che l'invidia è un peccato capitale che non conosco e ho sempre compensata la mia struttura minuta dicendomi-cioe' mi hanno detto, mia madre in primis -che sarei stata eccellente nella danza classica.
Liliana Cosi avrebbe potuto essere il mio alter ego fisiognomico, quella che volteggiava con quel bel tipo di Marinel Stefanescu, in 'Giulietta e Romeo' e affini, per intenderci.
Cosi', non credo di parlare per invidia, e alla mia età, poi!.
Dicevo, ma siamo sicuri che le donne debbano essere cosi', come questo esercito di siliconate?Stereotipate,lucidate,esibite?
Siamo sicuri che la 'rivoluzione rosa' preveda di mimare gli uomini,a partire da un buon taglio di tailleur? Nell'efficienza ostentata,nei ritmi,nei giochi di ruolo?
Non ne sono sicura.
Il fatto è che per le donne, quelle vere intendo, quelle che 'sentono' la propria diversità, che si arrabattono in un codice sociale che rimane maschile, velleitario,artificioso, è una gara dura andare avanti.
Cosi', proporrei un logo:'cerco protezione'.
Non protettori,santo cielo,cosa avete capito ,voi riminesi?
Protezione, accoglienza, riparo, riposo,requie,dolcezza,dolci intendimenti,sussurri e non grida.
Acquerelli e non bitume ritinto, per cortesia.
Perche', sebben che siamo donne, potremmo ,un giorno o l'altro, salire sul nostro Aventino ed incrociare le braccia.
Dopodiche', auguri, a tutti quanti!

mercoledì 25 giugno 2008

ECOBALLE PLANETARIE



Tra le ecoballe planetarie corre in questi giorni quella sulle balene che mangerebbero pesci sottraendoli ai paesi in via di sviluppo.
D'accordo che loro, le imputate ,non possono difendersi quindi il gioco è facile,ma anche le parole,lanciate nell'aria, prima o poi fanno il botto.
Nulla si crea, nulla si distrugge,le ecoballe torneranno, sotto mentite spoglie, a roteare nella vacua cavità dell'Universo.
-Roba mia, vientene con me!!!!-Si affannano a gridare, lungo le coste devastate da cemento e scarichi-v.allarme di Greepeace-i padroni delle città.
L'acqua ancora non si puo' insaccare, trafugare, manomettere, ma le ecoballe scatenano vortici marini ,prima o poi ritornano.
Cosi' pesantemente aggredita,la Natura continua a pulsare e ad esistere.
Mi chiedo dove vada, cosa ci prepari.
Ormai ne sapremmo abbastanza per soprassedere, per fermarci un attimo a guardarla.
-Roba mia, vientene con me!!!- I padroni del vapore non demordono,avanzano inarrestabili,notte e di'.
Ma la roba non rimane, si deteriora, si scalcina.
Forse si prepara una marea , un'onda anomala,forse la parte acquea del globo sta gonfiandosi ribelle, soffia, sbuffa,freme.
Forse le balene rimaste stanno preparando uno di quei loro balletti catartici,tra gli abissi e il filo dell'orizzonte.

domenica 22 giugno 2008

BUZZURRI





Tra vari casi miei sono riuscita a partecipare in qualche modo a 'Maredilibri', questa bellissima iniziativa promossa dalla Libreria per ragazzi Il viale dei ciliegi17 di Rimini.
Ho incontrato gli scrittori Andrea Cotti, Aidan Chambers,Pina Varriale e Luisa Mattia.
Con quest'ultima ci siamo riconosciute con simpatia, avendo gia' avuto diversi contatti via blog,sul tema del suo libro'La scelta' di cui a suo tempo parlai.
All'incontro con lei e con Pina Varriale, autrice di 'Ragazzi di camorra', gli unici riminesi eravamo io e i miei cinque alunni che hanno fatto-divertendosi a crepapelle, con entusiasmo ed allegria-gli operatori.
Non c'era un insegnante, un dirigente, uno straccio di adolescente,una mamma, una zia.
Mediamente la partecipazione è stata dicreta, ma riminesi zero.
Nessuno.
Chi riempiva a metà la splendida Sala del Giudizio del Museo della citta' aveva l'accento non riminese, e anche gli insegnanti, contenti ed abbronzati, venivano da fuori.
Che vergogna.
Non so che dire.
Fuori, colate laviche di cemento,parchi-macchine in doppia,tripla fila, notti fluo e chi piu' ne ha piu' ne metta impazzano.
I bagnini si allenano alla legalità cacciando dalla spiaggia,alle otto di sera,i cagnolini dei pensionati.
-Lei deve andare via dalla mia spiaggia,con questo cane-mi ha detto un tipo tosto, vistosamente fatto dalla sua personale adrenalina-alle ore 20,30 su una spiaggia qua dietro
-Tranquillo, sono di passaggio, vivo al Grand Hotel-gli ho risposto,- e lui -indicando Orzo, il mio cane di dieci centimetri di altezza-ha una suite personale proprio la'.
Quasi vero, no?

sabato 21 giugno 2008

DOVE STA IL PARADISO



C'è un paradiso pronto ,sul fondale del Mediterraneo, per tutti i migranti morti annegati mentre cercavano una nuova terra.
Cosa c'era nella loro fantasia, quando sono partiti, ammassati gli uni agli altri,smarriti o coraggiosi .Nella fantasia dei bambini che hanno già nelle vene e sulla pelle il futuro, anche se nati nelle povere capanne dell'altro mondo, quello dei reietti, dei senza dio. Cosa c'era,nella loro fantasia, quando sono affogati, giu', nel fondo dell'acqua, a perdersi e a non ritrovare neppure un filo di speranza. La loro speranza l'avevano riposta qua,su quel filo di costa grasso di macerie quotidiane, di signori tronfi,di notti affogate nell'inedia e nelle paiettes di plastica.
Loro, a cercare qualcosa.Di vivere,come sempre fanno gli animali braccati,quando si aggrappano alla prima occasione,al primo legno che galleggia.
Ora sono in pace, in quel paradiso sul fondo del Mediterraneo, il mare di casa, il mare degli antichi guerrieri, il mare oltraggiato e domestico.
Quieti, ci indicano il loro paradiso,una terra cui ora sono gia' approdati

venerdì 20 giugno 2008

RIDATEMI L'ESTATE


Amo l'estate,ma ormai me ne è rimasta cosi' poca.
Le stagioni imbizzarrite, il caos tutto attorno,sembra che dell'estate abbiano tutti paura,tanto la massacrano, esci di casa e ti ammazzano dietro l'angolo,l'aria è satura, il tempo è saturo, hai tirato fuori dall'armadio il costume ed è gia' autunno.No, cosi' non va.
RIDATEMI L'ESTATE!!!!!!
Estati lunghe, profumate,lunghi tramonti che odorano di salsedine e nascondono chiacchiere dietro le siepi, volo di rondini e l'acqua del mare,che entra in ogni ora del giorno.
Luglio che avanza, luglio ,il cuore del caldo e la sabbia e l'ora panica del sole allo zenit,quando le cicale friniscono a tratti,spavalde.
RIDATEMI L'ESTATE,i lunghi bagni di mare,alla sera, quando già la luna compare come un velo e le onde gonfiano, e cullano e sulla riva.
L'estate mediterranea, accogliente, domestica,riconosciuta, l'estate dell' Adriatico, comodo come un catino largo.L'estate di casa nostra, aperta, lunghissima e fuggevole.
I pensieri, le attese sul cancello di casa,le ansie,gli incontri,le cose che accadono.
Ora ci riempiono di eventi, ci imbottiscono di oggetti, ci rubano le notti, qua tra la riva e la prima onda.
RIDATEMI L' ESTATE,ma non rinchiusi in un parco, come ormai ci hanno ridotto,come scimmiette a cui si tirano noccioline.
Forse non siamo piu' in tempo, forse quella stagione è gia' perduta, non rimane che la sua immagine,un sogno,l' idea di un ritorno possibile.

mercoledì 18 giugno 2008

LASCIATE IN PACE MONTALE



da 'MEDITERRANEO':


A vortice s'abbatte
su mio capo reclino
un suono d'agri lazzi.
Scotta la terra percossa
da sghembe ombre di pinastri,
e al mare la' in fondo fa velo
piu' che i rami,allo sguardo,l'afa che a tratti erompe
dal suolo che si avvena.
Quando piu' sordo o meno il ribollio delle acque
che s'ingorgano
accanto a lunghe secche mi raggiunge:
o è un lombo talvolta ed un ripiovere
di schiume sulle rocce.
Come rialzo il viso,ecco cessare
i ragli sul mio capo;e via scoccare
verso le strepeanti acque,
frecciate biancazzurre, due ghiandaie.

martedì 17 giugno 2008

ADDIO A MARIO RIGONI STERN



'Elogio della bicicletta
Due ruote,due gambe,un cuore e vai tranquillo senza far rumore,senza far polvere,senza inquinare l'aria e la terra.
Se chiedi strada,basta far suonare un campanellino con due note allegre e gentili,dare e ricevere un saluto'Mario Rigoni Stern

Queste le parole di una cartolina,arrivatami il 4 gennaio del 2004, sul retro rispondeva ad un mio invito ad incontrare i ragazzi a scuola sul tema della pace:
'Cara signora Anna Rosa,no, non cestino i suoi lbri, in qualche parte della mia biblioteca troveranno il posto!La ringrazio, mi dispiace non accontentarla,ma i miei 82 e piu' anni contano non poco.
A lei, ai suoi cari, ai suoi studenti,auguri di una salute operosa nella pace sensibile.Mario Rigoni Stern.

P.S Ho letto che va in bicicletta, brava!'

domenica 15 giugno 2008

MALINCONIE DEPISTATE


Ma tu guarda se alla mia età,invece di cercarmi un po' di allegria, dovevo stare inchiodata ieri fino all'una di notte-considerato che di televisione ne consumo di norma pochissima- a vedermi 'Blu notte' di Lucarelli sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna.
Maledetta forma influenzale che mi ha beccato in questa estate strampalata, regalandomi qualche linea di febbre e costringendomi per un paio di giorni tra divano e tisane di ogni tipo.
Quella trasmissine non dovevo guardarla.
E anche se tutti a casa mia dicono-Ma non lo sapevi?-
Mi viene di pensare:'Si', lo sapevo, ma c'è sempre, sulle cose, l'attimo dell'illuminazione'.
Il treno ha fischiato,direbbe Pirandello.
Strage alla stazione di Bologna, 2 Agosto 1980.
Quella stazione.
Quella mattina.
I tam-tam delle notizie.
Tu c'eri ieri sera, io dovevo esserci stamattina, ci sono passata mezz'ora prima.
E Bologna.
Bologna la splendida,Bologna l'altruista,Bologna la civile.
Efficiente e diretta, unanime e chiara, nel prestare i soccorsi.
E dopo.
Dopo, quando si arrivava li', e si passava davanti a quella ferita, un buco allo stomaco,un orrore che veniva dal cuore della terra,un silenzio pesante,ma anche una vampata di orgoglio sotterraneo per tutta quella dignità che si era espressa in quell'occasione.
Poi, il balletto delle indagini, descritto con pedissequa, analitica chiarezza nella trasmissione.
Depistaggi mai chiariti,reti intricate di depistaggi.
Baroni incappucciati, logge,servizi segreti anche dietro la sentenza finale.
Anche quest'anno l'Associazione dei familiari delle vittime lo dirà nel Piazzale della stazione, davanti a quell'orologio fermo su quelle dieci e venticinque:rendeteci giustizia.
Ma i signori incappucciati in realtà erano gia' stati sconfitti quella mattina ,per quello che ricordo,schiacciati come vermi da tutta quella dignità,ecco cosa penso oggi, di domenica mattina,ventotto anni dopo.

sabato 14 giugno 2008

RONDE E RONDONI



-Lei mi fa morire-mi ha detto una volta un oculista- vede quello che vuole vedere, accidenti!Che sia una particolarità della retina? Vediamo...vediamo....
Il fatto è che lui, lo specialista, voleva affibbiarmi occhiali graduati 24ore su 24, e invece io mi regolo in libertà, mi piace anche stare sfuocata e orientarmi a naso.
E se mi capitasse ,mentre sono in giro, di sbagliarmi e confondere queste ronde-ammesso che ce ne siano qua in Riviera,in verità non credo- che spuntano nella città italiane con qualcosa di strano, di insopportabilmente strano?
Potrebbe essere.
Tanto piu' che queste ronde, mi chiedo, con chi se la prenderanno?
Forse col tamarro che sgasa a cento all'ora sulle strisce pedonali contro le inermi vecchiette ?
Non credo, avranno anche loro i loro occhiali regolati, e vedranno quello che vogliono vedere.
Va cosi.
Allora,immaginiamo una scena.
Ronde in atto, nel pieno di una di quelle notti che fanno impazzire gli amministratori in Riviera-i loro occhi si trasformano in dollari roteanti,come quelli di Paperon de' Paperoni,quando le pensano-caos a go-go,sballo assicurato ,tasso alcolico alle stelle:cosa possono fare, poveri semplicioni,mentre si aggirano a passo cadenzato?
Uno-due! Uno-due!
Al massimo,alla riminese,stare al gioco.
Ronde rosa, ronde verdi, rondoni e rondo'.
Chi ci capira' qualcosa?
Conviene farsela da se', la nostra brava ronda.
Intanto, passeggiare fa bene alla salute.

venerdì 13 giugno 2008

FAMIGLIE


Sono sempre in tre,lei, il morosino e l'amica di tutti e due,piu' tre cagnolini, una vecchissima, completamente cieca che si lascia guidare da un'altra piu' giovane.
So per certo che la madre della prima ha gravissimi problemi,anche di salute,oltre ad essere sola.
La vedo spesso un po' traballante, mentre passa vicino al parco.
-Mi raccomando, se 'vede' 'qualcosa', me lo dica,venga a suonarmi in casa e me lo dica -
Si raccomanda, riferendosi alla figlia, che non puo' accudire, che è sempre in giro con gli altri due, anzi, con gli altri cinque.
-Mi sembra tutto a posto-le avevo detto due anni fa-
Nel frattempo il sodalizio dei sei è diventato indissolubile.
Credo che il ragazzino lavori,le altre due studiano, cioe', marinano la scuola due giorni su tre. Se ne stanno appiccicati seduti su di un muretto, o a bighellonare tra il Market e il parco,li incontri spesso anche in città,cani compresi.
A modo loro educati e discreti,quasi sempre mi guardano e si fermano alle soglie del saluto.Si sono costruiti la loro piccola socialità difensiva,si proteggono,si vogliono bene, scherzano,stanno abbracciati.
Fuori da ogni catalogo,incredibilmente maturi e capaci di vivere.
Inattaccabili dalle cronache roboanti,dagli urli della citta' vacanziera ,dagli sguardi indiscreti degli ottusi, dagli elenchi di guerriglie urbane; non so che idea si siano fatti del mondo,se si sentano in guerra o in pace.
Ad occhio e croce direi che si sentono in guerra e si arrangiano per sopravvivere,come possono, con dolcezza.

giovedì 12 giugno 2008

SICUREZZA


Ci hanno dato da intendere che eravamo insicuri perche' i rom stavano assediando le nostre case, gli immigrati le nostre coste, il meticciato del mondo le nostre eredità,gli islamici le nostre parrocchie,i poveri straccioni i nostri salotti buoni,le cattive dottrine la nostra etica familiare.
E invece l'ultima cronaca recita tragicamente ben altro.
Morti sul lavoro quasi ogni giorno, orrori in cliniche private del 'modello Lombardia', sfascio provocato dai figli di papa' dei licei cittadini, mortiammazzati sulle strade, colpevoli i giovinastri in gran parte di casa nostra al volante di costosissime auto,bullismo a go-go sfuggito di mano a genitori 'stupiti'.
La nostra salute violentata da veleni palesi e nascosti, creati a vantaggio del profitto e dell'arroganza di pochi.Contiamo gli amici che se ne vanno, prematuramente,perche' il loro corpo non ha retto.
E i bambini.
Bambini abbandonati da normalissime famiglie in giro nei carrelli dei market,bambini dimenticati da madri stressate e sole nella loro fatica,bambini colpiti da armi da fuoco di camorra a feste di compleanno,bambini abusati dal catechista o dal signore della porta accanto .
Per non parlare di mafia,quella vera,antico italico retaggio.
E di mafiette, quelle cosi' cosi',di chi tiene famiglia.
E di tutto quello che non sapremo mai .
I conti non tornano.
Ci sentiamo insicuri, si', ma per favore,chi puo' dir la sua a voce grossa perche' ha le carte in regola, si comperi un paio di occhiali giusti, regoli l'obiettivo o altrimenti taccia,che di balle ne abbiamo abbastanza

mercoledì 11 giugno 2008

GRAZIE ALLA VITA


Di tante parole che ci inondano,pochine sono di ringraziamento.
Sfascio, crisi d'epoca, paura del futuro,malattie.
Ma la storia è questa, non ce n'è un'altra.
Demotivazioni, frustrazioni, arrabbiature,speranze, ma la vita è questa.
Io sono grata per questa mia vita, tutto sommato piena, eternamente 'in fieri',aperta.
Grata a chi?
Sinceramente, per ora,ancora non lo so.
Forse al Padre Nostro, che è nei cieli.
Diciamo che la mia filosofia esistenzialista mi fa dire ,mimando la vecchia canzone:'Grazie alla vita'
Si', alla vita, che davvero mi ha dato tanto.
Grazie alle persone che se no sono andate, a quelle che sono rimaste,a quelle che se ne stanno andando, al mio tempo,alle mie giornate,a questo attimo che passa.
Certo, è difficile talvolta orientarsi,ingranare, si soffre anche, eppure il filo si trova, a cercarlo con un po' di fiducia.
Se penso alle cose che ho da fare, mi vengono i brividi, il tempo non mi bastera' sicuramente.
Anche se ho imparato a stare distante di un passo dalle cose che accadono,queste stesse urgono ugualmente.
Un po' come essere in viaggio.
Il bello del viaggio è la curiosità, l'attesa della scoperta, l'accudimento del proprio personale ordine con cocciutaggine- pena perdere il treno- ma ridendoci un po' su.
Il gusto della sincerità,che meraviglia!
Parole lanciate dal finestrino aperto, contro l'aria.
Ma forse scopro l'acqua calda,forse è solo che va cosi':a vent'anni si è eroi drammatici, a quaranta persone cariche, a cinquantasei già allegri vagabondi.
Comunque sia, grazie alla vita, che mi ha dato tanto.

martedì 10 giugno 2008

SONO CLANDESTINA


Ops! Finisce che in questa confusione sono anch'io clandestina. E mentre lo scrivo, già mi sento addosso lo sberleffo di figlia e marito, che mi dicono:'Ecco,lei ci si mette sempre in mezzo!'
Dicano pure.
Faccio un paio di conti:
cosa significa avere una cittadinanza reale, una appartenenza reale?
Sentirsi a casa,ecco cosa significa.
Con persone, in territori, in situazioni.
'Casa....telefono ...ca...sa...'
Ripeteva commosso quello sgorbietto di ET nel film di Spielberg.
Faccio un paio di conti:
mi sento a casa forse a Rimini?
Ma va!!!!
In acqua,forse si'. Quando arrivo al largo e mi giro, guardo quel filo di terra grigiastra, piatta, con il profilo del Grand Hotel, e un poco discosti i colli,ma bisogna tornare.
-Mi sento forse a casa in Italia?
Ma va!!!!!! il tricolore mi ha emozionato poco anche in tempi piu' prosperi.
Ora stendiamoci su un plaid termoelettrico pietoso, il velo non basta.
Forse a scuola?
-Ehi, lei, prof!-quando dicono cosi'credo sempre chiamino un'altra ,quel nomignolo 'prof' non me lo vedo addosso,quando giro per strada in liberta'.
Allora dalla parrucchiera!
Per ridere, a sfogliare 'Chi', 'Cioe', e tutto il gossip dell'ultim'ora. Come un bel giro su Marte.
Trovato.
Sono a casa con i letterati.
Dunque...ohibo'....
Men che meno. A dire il vero gli pseudo-artisti non li ho mai retti.
Mi hanno sempre fatto ridere, mi parevano tutti dei burattini, anche da ragazzina, quando fare l'artista era d'obbligo.
Non sopporto gli 'ispirati', quelli che fanno i poeti, ,chi vive per l'arte.
Mi erano piu' simpatici i due droghieri dietro casa mia, quelli si'.
Erano un punto di riferimento,prima che traslocassero:intelligenti, di origine ferrarese,degli intellettuali veri;quando avevo un'idea da chiarire mi andavo a comperare un etto di prosciutto e stavo subito meglio.
Insomma, allora?
Allora, il 'busillis' è solo uno: mi mettero' in fila , per chiedere una qualunque cittadinanza,altrimenti,se mi scoprono,mi mettono in galera.

lunedì 9 giugno 2008

FINALE DI PARTITA


Sono ancora donatrice AVIS,nonostante le strapazzate e diverse demotivazioni mantengo un buon emocromo e un discreto stato di salute,cosi' venerdi' scorso-penultimo giorno di scuola -sono andata a fare la mia donazione semestrale.
Contando il sabato libero, ,ho lasciato la scuola giovedi'e non ho piu' visto attorno a me un quindicenne,quelli che mi salutavano per strada li ho accuratamente evitati.
Oggi leggo sui quotidiani di questa guerriglia dell'ultima ora nelle scuole italiane, anche in prestigiosi licei cittadini e dico tra me:-Che noia-
Come se non fosse prevedibile.
Scientificamente prevedibile.
Rivedo davanti a me questi ultimi quindici anni, ora per ora, le esperienze-alcune belle -vissute,le cose scritte.
I ragazzi non hanno adulti,questa è la sintesi.
Nessuno che li accompagni a'leggere' il mondo,che li radichi nel passato, che metta in loro la fiducia del futuro,stanno parcheggiati in un calderone di cui avvertono la faraginosità.
Che bella retorica.
Eppure.
Ho vissuto esperienze che andavano controcorrente e che sono risultate positive :per esempio,nel duemilaetre,un bellissimo tentativo didattico ,la costuzione di un'antologia rivolta alla città su temi di guerra/pace,assolutamente, eroicamente, governato 'dentro' la routine scolastica.
Chi l'ha visto?
Questo ed altri.
Ora costruisco,rispetto al fronte-scuola, per i prossimi quattro anni, un sistema di difesa personale,ho chiesto un part-time,ma vorrei chiacchierare amabilmente con qualche trentenne che si accingesse ad entrare nel calderone.
Avrei alcune cose da regalargli,prima di passarle alla raccolta differenziata.
Qualcuno ne ha visti in giro?

venerdì 6 giugno 2008

VIVA LA MATEMATICA


Amo in blocco i matematici,i fisici e i chimici, non ho mai avuto un sussurro che fosse negativo con uno qualunque di questa ahime' misera troupe.
Quelli un pochino ispirati, si intende.
Con loro sto al mio posto, in una giusta alterità 'poetica', amo l'idea di un rapporto algebrico con il mondo fisico, dai protozoi su su fino alle stelle.
Niente di tutto questo con i letterati, con loro è difficile che trovi il 'feeling', a parte pochissimi, in genere con gli storici.
Non so perche', ma omai è una cosa dichiarata.
Sara' per il mio vecchio liceo scientifico-ma devo confessare che prendevo la sufficienza negli studi di funzione solo quando riuscivo a governare l'attenzione e a farmi venire qualche idea,cioè raramente.
E quella volta che mi rimandarono con altri tre amici, in terza liceo, fu l'unica estate veramente spassosa di quel periodo.
Ci trovavamo a casa mia e parlavamo di tutto, poi ci ricordavamo di quei due o tre calcoli, e giu', a tirar righe e a fissar numeri.
Mi stupisce sempre moltissimo che nei licei scientifici attuali si facciano amare cosi' poco queste meraviglie.
E' romanticheria, ma una vecchia insegnante di matematica, ultraottantenne, bolognese di origine, raccontava che in tempo di guerra,quando alla Facolta' di matematica di Bologna sapevano che stava per arrivare uno studente dal Liceo 'Serpieri' di Rimini erano contenti, convinti avesse una marcia in piu'. Davvero romanticherie?Beh, la signora in questione è un tipo molto pragmatico, in verità,di quelli calibratissimi.Quello che afferma in genere è certificato,è quella 'marcia in piu' di un giovane, in tempo di guerra,che conta,e che bell'onore per la Riviera tutta!.
Conosco ragazzi usciti ora da licei scientifici,dotati da madre natura di cervellini di diamante, che si sono iscritti all'universita' a ' Filosofie dell'estremo oriente' o al 'Dams'(con tutto il rispetto, ci mancherebbe)
In cinque anni, nessuno ha detto loro chi fossero Majorana, Amaldi, Fermi,che differenza corresse tra uno spazio euclideo e uno einsteiniano. Stephen Hawking?Mah, forse quello che scrive di horror(confuso con Stephen King).
Ma dove hanno vissuto?Tra corsetti di recupero, e verifiche,adesso si fanno le verifiche scritte anche di religione e di ginnastica,mi risulta. E' tutta una gran verifica.
Si verifica il vuoto,e che uno piu' uno forse fa due.
Mentre lassu' le stelle stanno a guardarci .

giovedì 5 giugno 2008

COMPLIMENTI


Complimenti alle libraie della Libreria 'Il viale dei ciliegi 17', a Rimini in Via Bertola 57/a,(linkata in basso,tra i preferiti)*che si sono messe in questa avventura del Festival di letteratura per adolescenti , a Rimini, il 20,21,22 giugno.(www.maredilibri.it).
Eventi, incontri, il tripudio della lettura,l'incontro con gli autori in carne ed ossa, l'ocupazione festosa del centro storico e la possibilità di divertirsi e di riflettere.
Iniziativa supportata solo dall'entusiasmo e dalla professionalità delle libraie ,libera,laica, un poco sui modi del festivaletteratura di Mantova,ma per adolescenti.
Non so quanto questa mia città strana ed ambigua si sia accorta di questa iniziativa.
Le scuole non tanto,mi pare, se alle libraie mancano ancora diversi volontari,tra gli studenti cui era stato proposto di esserlo, per questi tre giorni.
Strana, Rimini, strana.
Comunque:
COMPLIMENTI a:Federico, Simone, Olha,Marco, Daniele, miei studenti di prima e seconda, che invece ci lavoreranno, con allegria e curiosità.
Sara' per loro un'esperienza indimenticabile.

Ma..... e i voti di fine anno?
Tranquilli, questi qua sono di quelli rari che reggono, pacifici ,cuciono, ricuciono, costruiscono giorno dopo giorno la loro tessitura.
COMPLIMENTI,davvero.

*Qua a destra,in alto,Alice, Elena, Serena, le tre libraie

mercoledì 4 giugno 2008

I CENTOPASSI


Peppino Impastato è uno sconosciuto, uno scomodo, un alieno, per i quindicenni italiani, figli di mamma',spesso figli di chissachi, parcheggiati tra aule ribollenti ,corsi e corsetti, bombati di beveroni colorati al sabato e anche gli altri giorni- tanto le commesse non ci guardano mai per il sottile, alle casse- carichi la testa di idee pressachepoco sul mondo-Hitler era quello la' -e non parliamo di identità,di identificazione di genere, di amori e amorazzi.
Dove sta il cuore?
Boh.
E gli ormoni , quelli giusti?
Mah.
Ce ne sono anche di bravini, di pulitini, di perbene,sono tanti.
Sono tanti?
Non lo so, a giudicare dalla sfilza dei cellulari assetati di video ' trash' da svendere su You tube, direi che di onesti ce ne sono proprio pochini. Il fatto è che il tirareacampa' è la materia principale, insegnata a casa e dovunque ,oramai. All'inizio, ho nominato Peppino Impastato, il ragazzo morto ammazzato di mafia, proprio il giorno stesso dell'omicidio di Aldo Moro.
Due morti, diverse e tragiche.Si potrebbe partire da queste due morti per narrare quegli anni della nostra storia ,sono convinta che sia solo una cura ricostituente di storia la medicina della nostra scuola. Il resto sono bazzecole, pasticciacci, barzellette,qualcosa per ammazzare il tempo.
Ho fatto vedere a scuola 'I centopassi', di Marco Tullio Giordana, non so se ho fatto bene o male, a fine anno si puo' buttare su di tutto,il film forse è inadatto per questi qua che giocano a spruzzarsi il deodorante e a tirarsi le palline, ma il nesso ce l'avevo :avevamo letto 'La scelta' di Luisa Mattia, di cui parlai a suo tempo,e ci avevamo lavorato.
A me è piaciuto chiudere cosi',senza neppure comperare insieme un gelato,e dire che mi piace molto scherzare, e anche stare leggera, quando si puo'.
Ma anche noi stiamo a centopassi dalla mafia.
Non quella di Cinnisi, ma è questo ottundimento, questa volgarità, la svendita quotidiana del nostro tempo che è li', davanti a casa.
A meno di centopassi,meno.
Non mi andava il gelato, questa mattina.
Non so se è stato un bel saluto, questo.
Si ha sempre l'impressione che una cosa valga l'altra.
Forse andrebbe spiegato tutto meglio,riga per riga, immagine per immagine, ma io spesso vado veloce, corro per intuito e non mi fermo a spiegare,lo so che è anche un difetto,ma si fa quel che si puo'.
E la storia di quel poco piu' che adolescente, morto per i suoi sogni di onesta' era l'unica cosa che oggi avevo di bello da regalare ai ragazzi.
Chissa' cosa hanno capito.